Connessi o disconnessi? Nell’Agorà Confetra del 23 settembre Assoferr lancia i temi per la rinascita industriale italiana

Roma, 14/09/2020

Il 23 settembre si svolgerà, in digital mode, la terza edizione dell’Agorà di Confetra. Aperta con una relazione del presidente della confederazione Nicolini ed un intervento di Nando Pagnoncelli, Agorà 2020 sarà chiusa dalla ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli.
Mobility Magazine ha potuto vedere una delle schede sul settore delle merci in ferrovia predisposta dal presidente di Assoferr Andreas Nolte, che qui di seguito riportiamo.

Mai come in questo periodo storico la Logistica ed il trasporto possono giocare un ruolo chiave per rendere l’Italia “connessa” al resto d’Europa, al resto del Mondo. Siamo di fronte ad una prospettiva di decremento del PIL a due cifre, che non ha fatto che rendere ancora più drammatica la necessità e l’urgenza che l’Italia torni ad essere un paese che produce, con la quantità e la qualità che le competono, non possiamo infatti continuare ad illuderci di essere una delle prime potenze economiche solo con i servizi. La pandemia ha evidenziato la dipendenza da altri paesi per tantissimi beni di prima necessità, siano essi prodotti semilavorati o finiti. Necessitiamo di un riequilibrio e di riappropiarci di una forte vocazione industriale che non significa solo industria pesante ma anche quella di trasformazione.
ASSOFERR insieme a CONFETRA in questi ultimi anni ha cercato di accendere i riflettori sull’esigenza di avere un sistema logistico sostenibile a servizio del sistema economico produttivo nazionale, con la consapevolezza che il trasporto delle merci debba andare oltre la pur importante funzione commerciale e di servizio, per contribuire anche allo sviluppo manifatturiero ed industriale del Paese. Il percorso non potrà essere né breve e né semplice in quanto occorrono riforme strutturali importanti a partire dalla semplificazione normativa e sburocratizzazione. Temi che saranno affrontati il prossimo 23 settembre nel corso dell’annuale assemblea di Confetra, Agorà.

Alcune delle nostre proposte politiche affinchè i nostri interlocutori istituzionali possano seguire con attenzione le sorti del nostro comparto sono:

Incentivi di supporto al sistema ferroviario “FERROBONUS” più evoluto con differenze sostanziali rispetto ad ora, quindi rendendolo strutturale e non più a corrente alternata con dotazioni complessive riguardo alla merce trasportata più cospicui ed estensione non solo allo scambio modale mare-ferro o ferro-strada ma includere anche tutto il traffico industriale raccordato proprio perché la ferrovia deve ritornare ad essere lo strumento primario di trasporto per l’industria.

Incentivi per ripristino del traffico aggregato, che è una filiera di trasporto che può sostenersi a mercato solo con una profonda riorganizzazione accompagnata, quanto meno nella fase iniziale, da opportuni incentivi statali. Questa modalità di trasporto è indispensabile per alcune importanti filiere industriali e distributive, nonché di supporto per esempio all’invio di carri in officina. È quindi di importanza strategica per il nostro paese.

Investimenti infrastrutturali, di cui quelli sulla Rete sono già in larga parte inseriti nel Contratto di Programma di RFI, ma che vanno potenziati soprattutto in tema di raccordi industriali e terminal di scambio. Un’attenzione particolare va riservata sempre al sud e alle isole. Sono tutte proposte non nuove, che sosteniamo da anni, ma che oggi diventano ancora più drammaticamente urgenti e inderogabili. Da sottolineare infine che qualsiasi sostegno, incentivo o misura economica da parte dello Stato, bensì un beneficio in termini di riduzione significativa dei costi esterni rispetto ad altre modalità di trasporto. Questo non è un aspetto secondario ma deve essere il faro che illumina la ripartenza. Per la collettività il sostegno alla ferrovia non è mai un costo ma un ricavo. Infatti mai abbiamo potuto constatare, nemmeno nella più florida bolla speculativa degli ultimi 30 anni, che per ogni Euro investito nella ferrovia, si generi un risparmio dei costi esterni, quindi una resa dell’investimento, che è 20 volte la posta.

Merci pericolose
Assistiamo da anni ad una demonizzazione del Trasporto di merci pericolose per ferrovia. Questo non è più tollerabile. Sono i fatti a dimostrarlo ma si deve partire da un assunto basilare per tutte le attività umane: il rischio zero non esiste e non esisterà mai. Ciò non significa ovviamente che lo stesso non debba essere valutato, gestito e minimizzato. Gli incidenti possono accadere, ma norme certe e tecnologie innovative riescono, e in futuro riusciranno ancora di più, ad abbattere la soglia di rischio. Non dimentichiamoci che contestualmente al mancato trasporto delle merci pericolose via ferrovia, importanti industrie sono state da anni delocalizzate all’estero, industrie che oggi sarebbero state fondamentali per la gestione dell’emergenza COVID-19 ma anche della necessaria ripresa dell’economia.

Sostegno al Mezzogiorno
ASSOFERR ha da sempre inoltre sostenuto che il Mezzogiorno debba essere la chiave di volta per rendere sempre più competitivo il nostro Paese, la porta del Mediterraneo crocevia di Reti Transeuropee, nodi logistici fondamentali per le connessioni continentali. Riteniamo che l’attrazione di nuovi investimenti produttivi ed il potenziamento delle capacità di internazionalizzazione delle aree ZES sia un elemento determinante della strategia, in quanto andrebbe a potenziare gli effetti già positivi calcolati sulla stima dell’impatto socioeconomico. L’interconnessione a 360° offre grandi opportunità alle aziende del Sud, le economie locali non vanno intese come compartimenti stagni, in quanto la vera utilità si presenta solamente laddove le varie realtà locali, finora frammentate e isolate, saranno in grado di comunicare tra loro lavorando insieme in quello che dovrebbe essere un unico network di imprese sinergiche capaci di competere proficuamente a livello europeo, dove la ferrovia può rappresentare l’anello di congiunzione per un Sud finalmente competitivo ed efficace nei servizi.

Andreas Nolte
Presidente di Assoferr